a cura del Dott. Marco Mancini
Le Fobie rappresentano i disturbi più comuni ricollegabili alla famiglia dei Disturbi d'Ansia.
Le persone affette da Fobie sono travolte da paura, ansia, talvolta puro terrore, quando entrano in contatto con un oggetto o si trovano in determinate situazioni.
Le forme in cui le Fobie si manifestano sono potenzialmente infinite.
A volte la paura risulta essere completamente irrazionale, altre volte risulta essere maggiormente comprensibile (paura dei ragni, serpenti, etc..), ma la quantità di energia che si è costretti ad investire per evitare la situazione fobica è talmente spropositata per cui la vita diventa molto difficile.
Spesso la persona si trova costretta a ricorrere a macchinosi stratagemmi e pesanti privazioni pur di evitare la situazione fobica e questa può diventare il pensiero prevalente della vita mentale.
Alcune tra le più comuni Fobie sono:
Le varietà di forme in cui si manifestano le Fobie dipendono strettamente dalla personalità individuale e della storia peculiare di ognuno, comunque, a prescindere dalla forma specifica che assume, la dinamica psicologica coinvolta nella formazione del sintomo fobico è solitamente sempre la stessa e attiva 3 meccanismi di difesa: Spostamento, Proiezione, Evitamento.
Prendiamo ad esempio una persona affetta da FOBIA SOCIALE e proviamo a ricostruire a titolo esemplificativo la personalissima formazione del sintomo, che si fonda sull'invariabile passaggio attraverso i 3 meccanismi di difesa, sin dall'origine inconscia più profonda.
Poniamo il caso che in una persona a livello inconscio sia attiva la paura di essere profondamente e intimamente cattiva, credendo di aver "occupato ingiustamente" per gran parte della sua vita una posizione o un ruolo che naturalmente non le spettava o magari a discapito di un'altra persona a cui è profondamente legata.
Comprenderemo facilmente che una condizione emotiva del genere possa essere una potente fonte di grave sofferenza, dolore e paura .
Sofferenza e dolore per il senso di colpa dato dall'idea di aver causato un danno ad una persona a cui siamo emotivamente legati; paura per l'idea che questa persona potrebbe un giorno vendicarsi per il torto subito.
Potremmo allora anche immaginare che di fronte ad un pericolo del genere la nostra psiche non esiti ad utilizzare qualsiasi mezzo possa aiutarla a "limitare i danni", da qui l'innesco dei MECCANISMI DI DIFESA.
Lo SPOSTAMENTO "sposta letteralmente" la profonda angoscia relativa a questa condizione su un dettaglio più piccolo, manovra che ha già in sé la funzione di ridurre in parte la quota di angoscia.
Si forma quindi la paura (anch'essa inconscia) di pronunciare il proprio nome (la cui funzione simbolica è proprio di definire pubblicamente la propria identità), che attiverebbe in questa persona la fantasia di non riuscire a passare più inosservata, di essere riconosciuta in quanto cattiva, usurpratice e spregievole, di essere infine perseguitata e punita.
La PROIEZIONE, "butta fuori" nel mondo esterno, la paura che originariamente si è formata all'interno del Sè, ovvero ciò che è un conflitto presente all'interno di noi stessi.
La persona è consapevole della paura che gli crea lo stare in mezzo a persone nuove, sconosciute, il fare nuove conoscenze; questo perchè teme (inconsciamente) che al momento delle presentazioni, riferendo il suo nome, verrà appunto riconosciuta anche dagli altri e quindi disprezzata o maltrattata.
A livello cosciente, l'unica cosa che sa (ma che spesso sente come irrazionale e senza senso) è che entrando in contatto con altre persone, possa essere da loro segretamente giudicata, disprezzata, che si parli male alle sue spalle o che possa venire offesa in pubblico gratuitamente.
A questo punto attraverso l'EVITAMENTO cercarà di evitare l'angoscia associata a queste situazioni in tutti i modi possibili; si terrà lontana da tutte le possibili situazioni sociali come partecipare a feste con amici, partecipare ad eventi o concerti, oppure eviterà promozioni lavorative o lavori a contatto col pubblco (commesso, formatore, ruoli dirigenziali, etc...).
Infine limiterà fortemente quanto più possibile qualunque tipo di relazione interpersonale (rapporti di amore, di amicizia, etc..)
Capiremo facilmente come tutto questo, ovviamente, influirà sulla capacità di vivere e godere della vita e porrà delle pesanti libertà rispetto alla possibilità di vivere pienamente le situazioni e le relazioni.
Nel trattamento delle Fobie, il passaggio più difficile risulta essere quello relativo al superamento dei primi colloqui che solitamente si basano sulla raccolta del materiale anamnestico, sulla ricostruzione della storia personale, sulla strutturazione di una sintonia emotiva con lo Psicologo, passaggi necessari a gettare le basi per il successivo lavoro terapeutico teso al superamento della Fobia.
Frequentemente chi soffre di Fobie ha già provato negli anni a contattare dei professionisti non presentandosi poi all'appuntamento concordato, oppure dopo 1 o 2 incontri ha desistito dall'intento di affrontare il problema perchè troppo spaventato.
Per quanto espresso nell'esempio clinico precedente, si intuisce che la difficoltà insita nella fase consultativa è data dalla frequente riproposizione dei meccanismi fobici anche all'interno della relazione tra la persona e lo Psicologo. Questo primo scoglio è sempre presente soprattutto nelle persone affette da Fobia Sociale (temono l'incontro con lo Psicologo che li giudicherà, disprezzerà, maltratterà, come tutte le altre persone), ma è valido solitamente per tutte le persone che manifestano Fobie (poichè i meccanismi inconsci di fondo sono i medesimi).
Se il consultante, nonostante le sue comprensibili paure, riesce ad avvertire una minima fiducia nei confronti dello Psicologo, allora si riesce a superare lo scoglio dato dalla fase consultativa ed inizare il trattamento.
Una volta iniziata la terapia i sintomi fobici regrediscono solitamente in poco tempo a fronte del disagio sofferto per anni, migliorando gradualmente ma costantemente la vita delle persone.
In fondo il sintomo fobico altro non è che un simbolo capace condensare tutta la nostra sofferenza psichica su di esso, nascondendo e al contempo proteggendo le vere radici di questa sofferenza, ovvero le parti più delicate e fragili della nostra personalità.
Per comprendere meglio questo meccanismo proviamo a pensare ad una persona che sta per essere colpita in testa con un bastone; probabilmente cercherà di ripararla coprendosi con le braccia. Avrà quindi sacrificato le braccia al dolore per proteggere la testa più delicata e vitale.
Il cambiamento e superamento dei meccanismi inconsci profondi richiede invece più tempo, il quale varia ampiamente da persona a persona, essendo questi meccanismi parte integrante della struttura più profonda della personalità.
In tutti i casi le Fobie sono trattabili e superabili da un intervento psicologico adeguato.
(durata 3')
STUDIO DI PSICOLOGIA
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