STUDIO di PSICOLOGIA e PSICOTERAPIA - PESCARA Dott. Marco Mancini - Dott.ssa Patrizia Marcuccitti
STUDIO di PSICOLOGIA e PSICOTERAPIA - PESCARADott. Marco Mancini - Dott.ssa Patrizia Marcuccitti

DEPRESSIONE

a cura del Dott. Marco Mancini

 

Disturbi Depressivi

 

La caratteristica comune di tutti i Disturbi dello Spettro Depressivo è la presenza di umore triste, vuoto o irritabile, accompagnato da sintomi fisici e cognitivi.

I Disturbi Depressivi possono comparire a seguito di un evento scatenante (per esempio un lutto imprevisto e improvviso, un cambiamento delle disponibilità finanziarie, problemi lavorativi, ecc.), ma altre volte  senza un motivo apparente. Se, come spesso succede, gli Episodi Depressivi sono più di uno, il primo episodio di solito inizia dopo un evento o situazione stressante, mentre negli episodi successivi il collegamento con un fattore scatenante può essere meno evidente o apparentemente assente.

La Depressione di solito ha anche conseguenze negative sui familiari e sulle persone che vivono accanto alla persona che ne è affetta.

La cronicità dei sintomi riduce la probabilità di una risoluzione completa della sintomatologia e, in ogni caso, implica una durata più lunga del trattamento terapeutico.

L'esordio recente invece, è un importante indicatore della probabilità di guarigione a breve termine nel caso la condizione depressiva venga trattatta tempestivamente.

La Depressione è efficacemente trattata tramite un intervento psicologico miarato e, nei casi più gravi, può venire accompagnata anche da una terapia farmacologica.

 

 

Psicodinamica della DEPRESSIONE

 

Perchè normalmente chi subisce un Lutto non è da considerarsi un Depresso?

Ognuno di noi ha già vissuto nella propria vita dei lutti o comunque dovrà affrontarli nel corso della propria esistenza, eppure normalmente il lutto non porta allo sviluppo di una Depressione (è chiaro che a volte può esserne la causa od un fattore di innesco).

Che differenza c'è tra il Lutto e la Depressione?

Ambedue sprofondano la persona in una spirale di tristezza, perdita di interesse per la quotidianità, mancanza di energie, assenza di volontà (abulia), etc...

Nel caso del Lutto però, se viene vissuto attraversando un processo "normale", questa fase è transitoria, dura al massimo 6 mesi (la variabilità è molto soggettiva) ed è una reazione emotiva normale e sana alla perdita di una persona amata, di un affetto importante.

Vivere con la Depressione invece significa vivere un lutto potenzialmente senza fine che può durare anche tutta la vita, inoltre le origini non sono sempre così ben chiare e definite perchè è una condizione che  si sviluppa subdolamente nel tempo, a volte senza motivi apparenti.

Nel caso del Lutto l'evento scatenante è la perdita reale di una persona significativa; nella Depressione al contrario, l'oggetto perduto è di natura emozionale, un qualcosa che abbiamo perso dentro di noi.

Ecco perchè chi è Depresso reagisce poco o nulla alle stimolazioni che familiari e amici gli rivolgono:

  • "Andiamo a farci una passaggiata, ti farà bene uscire!"
  • "Ti ho comprato un regalo, non sei felice?"
  • "Fatti una vacanza, cambiare aria cambierà anche il tuo umore."

Tutte queste cose che sappiamo bene essere normalmente degli ottimi "anti-depressivi" in grado di dissolvere qualunque tristezza, di fronte alla Depressione non sortiscono alcun effetto.

Alla persona Depressa non manca:

  • il tempo libero;
  • un particolare oggetto desiderato;
  • una sana vacanza.

La persona ha perso qualcosa di prezioso, di vitale, di fondamentale importanza che fa parte del proprio Sè, ha perso letteralmente "un pezzo di Sè", non ha perso qualcosa di concreto nel mondo esterno.

Non a caso chi subisce un Lutto mantiene solitamente invariata la propria autostima, mentre il Depresso avverte una profonda perdita della stima di Sè, perchè il Sè (che ha perso qualcosa) ora vale di meno, è più povero.

Tra ciò che il Depresso perde, solitamente troviamo anche il sentimento della speranza.

E' la mancanza di speranza che rende difficile per queste persone pensare che la loro condizione psicologica sia comunque superabile e che si possa uscire da questa "profonda tristezza senza fine".

Con un adeguato percorso psicologico è possibile attraverso la relazione terapeutica "fare luce" su ciò che è stato perso e ricostruire quella parte danneggiata del Sè.

La tempestività rispetto alla richiesta di intervento psicologico in questi casi, risulta essere un fattore decisivo e determinante.

Una sintomatologia depressiva affrontata in fase nascente può rientrare in tempi brevi. Una Depressione cronica implica necessariamente un percorso terapeutico più intenso e prolungato nel tempo.

 

 

 

Incidenza della Depressione

 

Secondo lo studio ESEMeD (European Study of the Epidemiology of Mental Disorders) in Italia, la prevalenza della DEPRESSIONE MAGGIORE e della DISTIMIA (disturbo dello spettro depressivo) nell’arco della vita è dell’11,2% (14,9% nelle donne e 7,2% negli uomini).

In Italia solo il 29% dei soggetti affetti da DEPRESSIONE MAGGIORE ricorre a un trattamento nello stesso anno in cui insorge (Wang et al., 2007). La depressione non riconosciuta e quindi non trattata espone chi ne è affetto a varie conseguenze negative.

Chi è depresso può isolarsi, lavorare in modo meno efficiente, trascurare le sue responsabilità. Soprattutto se giovane, può far ricorso all’alcol o a droghe per cercare di alleviare la sua sofferenza. Nei depressi gravi (forme psicotiche), vi è una più elevata frequenza di ricoveri ospedalieri e di suicidi o tentativi di suicidio.

Il Questionario sulla Depressione messo a disposizione, è un semplice e utile strumento di screening per le persone potenzialmente a rischio.

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